Rossella Baroncini (Yoga Therapy Ireland n. 28 dell’inverno 2006)

Mi è capitato di essere una delle allieve dirette di Vanda Scaravelli. Ho studiato individualmente sotto la sua guida per gli ultimi diciassette anni della sua vita. L’ho conosciuta quando avevo ventisei anni, vivevo molto vicino a lei, a Fiesole. La incontravo spesso che camminava nei boschi, senza conoscerla. Ho visto qualcosa di molto bello in lei nel silenzio e nel modo in cui era con la natura. Qualcosa di molto diverso dagli altri – un totale non attaccamento – era uno spirito libero. Mi avvicinai alla sua porta bussai e le lei ‘aprì. A quel tempo conoscevo poco dello yoga, ma molto presto ho iniziato a praticare “con tempo infinito e nessuna ambizione”.

C’è un mistero nel rapporto insegnante-studente che è allo stesso tempo necessità e libertà.

Ora lo yoga è per me semplicità e una profonda connessione con la natura, con le forze che sostengono la nostra vita. Probabilmente è ciò che la nostra era ha bisogno, andare oltre la divisione, trovare l’unità non solo con altri esseri umani, ma con tutto il pianeta terra. Con lo yoga potremmo trovare un nuovo modo per fare la pace con i nostri corpi, senza imporre, a partire da dove stiamo veramente, coltivando l’atteggiamento aperto di una mente da principianti. Il respiro consapevole ci mette in quello stato innocente di silenzio in cui possiamo ascoltare il nostro corpo ed il corpo stesso ci dà la risposta nel momento giusto. In questo modo la pratica yoga diventa una incontro amichevole del corpo e della mente e la bellezza ci viene incontro dal profondo di noi. Aprendo i nostri corpi all’azione della gravità, scopriamo che eliminando la bellezza del ” ciò che è” emerge, la colonna vertebrale si risveglia e diffonde forza e unità attraverso tutto il corpo, mettendo a fuoco la mente nel giusto movimento. Essere in contatto con la gravità, il respiro e la spina dorsale significa essere in contatto con il nuovo, e il nuovo sta arrivando ogni istante – questo è un modo per lasciare andare quello che non abbiamo più bisogno e per essere più creativi nella nostra vita con una mente più aperta e nessun pregiudizio. Probabilmente, con la nostra pratica quotidiana potremmo dare un piccolo contributo alla fioritura della gioia. In questo approccio, l’insegnamento non può essere catturato e chiuso in una definizione, in un “metodo”, è solo essere noi stessi. Solo con un fuoco è possibile avviare un altro incendio e ci vuole tempo infinito e nessuna ambizione. I tre amici: il respiro, la gravità e la bella spina sono lì per farlo – per farti essere il tuo maestro e il tuo stesso studente, per godere della tua pratica e lasciare che il fiore dell’amore apra i suoi petali nel petto.
“Quando trovi il tuo posto dove sei la pratica viene da sè”.

QUANDO TROVI IL TUO POSTO DOVE SEI, LA PRATICA VIENE DA SE’